Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la China Academy Of Engineering Physics (CAEP), di proprietà statale, continuaa utilizzare processori Intel e schede grafiche NVIDIA GeForce, anche dopo l’inasprimento delle sanzioni statunitensi, il che dimostra che i blocchi commerciali messi in atto dagli Stati Uniti non sono efficaci come previsto.
CAEP è nella lista nera del commercio statunitense dal 1997 a causa del suo lavoro nello sviluppo di armi nucleari per la Cina. Tuttavia, tutti questi anni di blocco non hanno risolto il problema e l’istituto continua ad utilizzare attrezzature occidentali.
Per verificare l’utilizzo di apparecchiature occidentali, il Wall Street Journal ha analizzato una serie di lavori pubblicati dal CAEP e ha trovato diversi riferimenti a questi semiconduttori prodotti da aziende statunitensi.
Intel e NIVIDA non possono vendere i loro prodotti direttamente al CAEP, ma l’istituto finisce per acquistare chip e schede tramite rivenditori comuni come AliExpress, Taobao e altri. Ciò conferma sostanzialmente la difficoltà di imporre restrizioni all’esportazione di prodotti statunitensi verso la Cina.
Commentando la questione, NIVIDA avrebbe affermato di non avere modo di controllare dove finiscono tutti i suoi prodotti. Intel ha affermato di seguire le sanzioni ma non può essere ritenuta responsabile per il contrabbando o altre pratiche. L’ex funzionario del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti Kevin Wolf concorda sul fatto che è quasi impossibile imporre sanzioni contro altri paesi, o per lo meno, è incredibilmente difficile.
Va ricordato che il governo Biden vuole impedire l’esportazione di apparecchiature per la produzione di chip in Cina come un modo per impedire l’avanzata del Paese nel settore, oltre ad aver limitato e in parte vietato la vendita di chip IA avanzati. Tuttavia, guardando allo scenario attuale, anche i produttori ritengono che sia solo una questione di tempo prima che la Cina domini questo segmento di mercato.