I procuratori generali di tutti i 50 Stati hanno unito le forze nella speranza di dare un senso alla lotta apparentemente infinita contro le chiamate spam o robocall. Il procuratore generale della Carolina del Nord Josh Stein, il procuratore generale dell’Indiana Todd Rokita e il procuratore generale dell’Ohio Dave Yost stanno guidando la formazione della nuova Anti-Robocall Litigation Task Force. Nell’annuncio di Stein, si legge che il gruppo si concentrerà sull’avvio di azioni legali contro le telecomunicazioni, in particolare i fornitori di gateway, che chiudono un occhio sulle chiamate rapide straniere effettuate a numeri statunitensi.
Ha spiegato che i fornitori che instradano le telefonate straniere nella rete telefonica statunitense hanno la responsabilità, ai sensi della legge, di garantire che il traffico che immettono sia legale. Stein ha detto che nella maggior parte dei casi non stanno prendendo provvedimenti per tenere le robocall fuori dalla rete telefonica statunitense, anzi in molti casi permettono intenzionalmente il passaggio del traffico delle chiamate automatiche in cambio di entrate costanti.
Il procuratore generale ha fatto riferimento ai dati del National Consumer Law Center, che ha precedentemente riferito che i numeri telefonici americani ricevono più di 33 milioni di chiamate truffa al giorno. Tra queste figurano le truffe della previdenza sociale rivolte agli anziani e le truffe delle carte regalo. In quel rapporto, il centro avverte che i consumatori continueranno a ricevere le chiamate rapide finché i gestori telefonici ne trarranno profitto.
Stein ha già esperienza con i fornitori di gateway loschi. A gennaio ha citato in giudizio Articul8 per aver instradato più di 65 milioni di chiamate a numeri telefonici della Carolina del Nord e per aver inondato i residenti con fino a 200 chiamate di telemarketing fraudolente al giorno. In precedenza aveva sollecitato la FCC a implementare misure volte a porre fine alle chiamate illegali dall’estero effettuate tramite provider.