Catastrofe per gli utenti di ChatGPT ieri: il chatbot è stato inaccessibile per molte ore a causa di un bug che ha compromesso la privacy dei suoi utenti. Per un po’, infatti, gli utenti hanno avuto accesso alla cronologia delle conversazioni di perfetti sconosciuti, più precisamente al titolo di queste conversazioni.
A distanza di alcuni mesi dalla sua diffusione, la mania per ChatGPT non si è ancora spenta. Ogni giorno, migliaia di utenti di internet si collegano per conversare con il chatbot, fargli domande o chiedergli di eseguire compiti per loro. Fatalmente, si tratta di una quantità di dati raccolti e conservati da OpenAI, che creerebbe sicuramente scompiglio se venisse rivelata alla luce del sole.
Tuttavia, questo è (quasi) ciò che è accaduto ieri. Nel tardo pomeriggio, infatti, sui social network hanno iniziato a diffondersi messaggi di avvertimento, per metà divertiti e per metà sconcertati. A quanto pare, gli utenti avevano accesso alla cronologia delle conversazioni di altri sconosciuti, nella barra laterale tradizionalmente prevista a questo scopo. Alla faccia del rispetto della privacy.
Il bug di ChatGPT rivela la cronologia delle conversazioni degli utenti
Più precisamente, gli utenti indiscreti potevano consultare i titoli delle conversazioni che, se non rivelano l’insieme degli scambi con il chatbot, permettono già di avere un quadro delle richieste che gli vengono fatte da altre persone. Dunque, hacking o semplice bug? Secondo le informazioni comunicate da OpenAI in serata, si tratterebbe piuttosto della seconda opzione.
Vista l’urgenza della situazione, l’azienda non ha esitato a mettere offline il suo chatbot per diverse ore, al fine di limitare la fuga di dati personali. Infine, lo strumento è riapparso in prima serata, ma senza la possibilità di accedere alla cronologia delle conversazioni. “Stiamo lavorando per ripristinare questa funzionalità il prima possibile”, ha dichiarato la piattaforma, confermata poi da un portavoce di OpenAI a Bloomberg.