Call of Duty: EngineOwning, editore di un famoso software di cheating compatibile con varie opere della saga, è stato multato per 2,8 milioni di euro.
Activision ha sempre fatto del suo meglio per combattere i cheater soprattutto per Call of Duty. Il problema è diffuso e non riguarda solo Activision ma anche EA con FIFA, ad esempio, e Bungie con Destiny. Ricordiamo che di recente Valve è riuscita in un colpo solo e con un trucco davvero ingegnoso a bannare ben 40000 imbroglioni.
Avviene regolarmente che decine di migliaia di giocatori vengano banditi dalla licenza per aver utilizzato un software illegale che dà loro un vantaggio sugli altri giocatori. Di recente, Activision ha addirittura minacciato gli imbroglioni di essere banditi a vita da tutti i giochi della serie se vengono scoperti.
Questo però pare non essere sufficiente e a volte è necessario andare alla radice del problema. Per questo motivo, all’inizio del 2022, Activision ha deciso di intentare una causa contro EngineOwning, editore di un famoso software di cheating per vari titoli di Call of Duty. A tal proposito è stata emessa la sentenza del tribunale che ha visto l’editore condannato a pagare una multata ad Activision per la cifra record di 3 milioni di dollari, pari a circa 2,82 milioni di euro, per aver distribuito questo famoso software che si è rapidamente fatto un nome tra i bari, soprattutto per la sua compatibilità con molti titoli della licenza.
Quest’ultimo è infatti utilizzato su Modern Warfare e Modern Warfare 2, ma anche su Warzone e su tutti i titoli Black Ops. Inoltre, EngineOwning è anche dietro a un cheat sheet per Overwatch, un altro FPS competitivo di successo di Activision-Blizzard.
Si può dire che è stato un inizio anno difficile per chi vuol vincere imbrogliando.