La recente impennata di Bitcoin oltre i 50.000 dollari evidenzia l’importanza degli ETF spot e delle attese sui tassi di interesse, che delineano nuove prospettive per il mercato delle criptovalute
In un evento importante per il mercato delle criptovalute, il Bitcoin ha superato, seppur brevemente, la soglia dei 50.000 dollari. Questo movimento segna un importante rialzo per la valuta digitale, che dopo aver raggiunto un picco di circa 69.000 dollari nel novembre 2021, ha visto quest’anno una crescita del 16,3%, toccando il suo valore più alto dal 27 dicembre 2021 e triplicando il proprio valore dall’inizio dell’anno scorso.
L’aumento di valore del Bitcoin è stato largamente attribuito all’introduzione degli ETF spot su BTC (fondi negoziati in borsa), con la Securities and Exchange Commission (SEC) che il 10 gennaio ha approvato i primi ETF spot su Bitcoin negli USA. Questo rappresenta un momento unico per il mondo delle criptovalute, offrendo agli investitori la possibilità di trattare Bitcoin come azioni o fondi comuni, un’innovazione che ha potenzialmente aperto la strada a un nuovo pubblico di investitori.
La reticenza della SEC nell’approvare gli ETF spot su Bitcoin in passato era dovuta a preoccupazioni sulla vulnerabilità del mercato a frodi e manipolazioni. La recente approvazione segnala quindi un importante cambio di direzione e fiducia nei confronti della maturità e della stabilità del mercato delle criptovalute.
Ulteriormente, un fattore che ha contribuito all’apprezzamento di Bitcoin è l’anticipazione di un possibile taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana, che potrebbe avvenire intorno a maggio. Tassi di interesse più bassi tendono a favorire gli investimenti in asset più rischiosi, come le criptovalute, alla ricerca di rendimenti superiori, alimentando la domanda e, di conseguenza, il valore.
Infine, vi è grande attesa per il prossimo “halving” di Bitcoin, previsto per aprile. Questo evento, che avviene ogni quattro anni, è progettato per ridurre la quantità di criptovaluta messa in circolazione, con soli 21 milioni di token totali, di cui 19 milioni già emessi. Questo “dimezzamento” serve a limitare l’offerta di Bitcoin, creando una potenziale pressione al rialzo sul suo valore.