Con importanti scoperte sia in Europa che da Harvard, il futuro delle batterie per auto elettriche appare più promettente e sostenibile, grazie a soluzioni innovative come le batterie al sodio e al litio metallico.
L’innovazione nel campo delle tecnologie delle batterie per auto elettriche è uno degli aspetti più cruciali nello sviluppo. Di recente, sono stati fatti passi da gigante verso la creazione di modelli di batterie più economici e sostenibili, soprattutto in Europa con l’avvento delle batterie al sodio. Questa innovazione potrebbe giocare un ruolo chiave nel ridurre i costi e aumentare l’accessibilità dei veicoli elettrici.
In questo contesto, Toyota ha fatto un annuncio significativo: lo sviluppo di una batteria allo stato solido che promette un’autonomia incredibile di 1.200 km e un tempo di ricarica inferiore ai 10 minuti. Sebbene queste promesse siano previste per la fine del decennio, è una recente scoperta dell’Università di Harvard che potrebbe aver già risolto l’equazione della batteria del futuro.
Il team della Harvard John A. Paulson School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) ha sviluppato una batteria allo stato solido al litio metallico che può essere caricata e scaricata almeno 6.000 volte, superando di gran lunga le prestazioni delle attuali batterie, che hanno una durata di vita compresa tra 500 e 1.500 cicli. Secondo Xin Li, professore associato di scienza dei materiali presso il SEAS, queste batterie sono considerate il “Santo Graal” per la loro capacità, dieci volte superiore a quella delle batterie disponibili sul mercato, e per il loro potenziale di aumentare significativamente la distanza di guida dei veicoli elettrici.
Uno dei maggiori ostacoli nella creazione di batterie allo stato solido è evitare la formazione di dendriti, piccole strutture metalliche appuntite che si sviluppano sull’anodo della batteria durante i cicli di ricarica. Questi dendriti possono causare cortocircuiti e rendere pericolosa la batteria. Per superare questo problema, i ricercatori di Harvard hanno utilizzato particelle di silicio nell’anodo per limitare la crescita dei dendriti e garantire una carica uniforme.
Grazie a questa innovazione, la batteria può ricaricarsi in circa 10 minuti, evitando che i dendriti ne compromettano la sicurezza e l’efficienza. Il prototipo sviluppato da Harvard, delle dimensioni di un francobollo, ha dimostrato di poter mantenere l’80% della sua capacità anche dopo 6.000 cicli di ricarica, segnando un risultato notevolmente superiore rispetto alle batterie attuali.
La prospettiva di avere veicoli elettrici che possono percorrere distanze maggiori con tempi di ricarica brevi potrebbe eliminare molte delle preoccupazioni attuali dei consumatori riguardo all’autonomia e alla convenienza dei veicoli elettrici. Inoltre, la possibilità di ricaricare rapidamente le batterie apre nuove strade per l’uso di veicoli elettrici in ambiti che vanno oltre l’uso personale, inclusi i trasporti pubblici e industriali.