Dopo aver mantenuto i prezzi stabili per lungo tempo, Spotify annuncia un aumento del costo di Premium in alcuni Paesi. L’obiettivo è quello di compensare i costi dell’offerta di audiolibri e raggiungere la redditività. L’Italia, al momento, non sembra essere interessata da questa modifica.
Spotify, piattaforma leader nello streaming musicale, è pronta a rivedere al rialzo i prezzi degli abbonamenti Spotify Premium in alcuni Paesi, tra cui Regno Unito, Australia e Pakistan, con previsioni di aumenti anche per gli Stati Uniti entro l’anno. Questi rincari, che vedranno un incremento di circa 1 dollaro per i piani individuali e di 2 dollari per i piani famiglia e duo, sono stati riportati da Bloomberg e mirano a sostenere le nuove iniziative dell’azienda nel campo degli audiolibri e della qualità audio.
Da ottobre, Spotify ha introdotto la possibilità per gli utenti Premium di accedere a 15 ore mensili di audiolibri senza costi aggiuntivi in mercati selezionati, un’offerta che ha riscosso un notevole successo. Per coloro che desiderano estendere ulteriormente questo limite, l’azienda propone un’opzione di ricarica da 10 ore, delineando così un modello di guadagno incentrato sull’ascolto di audiolibri.
In aggiunta a questi servizi, Spotify sta valutando l’introduzione di nuovi livelli di abbonamento, tra cui una versione più onerosa che include l’atteso audio ad alta fedeltà, e un piano base che, pur escludendo gli audiolibri, offrirà musica e podcast senza interruzioni pubblicitarie al costo di 11 dollari al mese. Tale piano si posiziona in linea con l’attuale tariffa Spotify Premium, facendo luce sulla recente introduzione del piano da 10 dollari esclusivamente per gli audiolibri negli USA.
Al momento, l’Italia sembra esclusa da questi incrementi tariffari. Le opzioni disponibili rimangono l’abbonamento Free a costo zero, Premium Individual a 10,99 euro al mese, Premium Student a 5,99 euro al mese, Premium Duo a 14,99 euro al mese e Premium Family a 17,99 euro al mese.