La missione lunare Artemis 1 della NASA è tornata sulla Terra. Il veicolo dell’equipaggio Orion è atterrato nell’Oceano Pacifico dopo un volo quasi perfetto.
Dopo quasi un mese di permanenza nello spazio, la navicella Orion, inviata per la missione Artemis I della NASA, è atterrata con successo nell’Oceano Pacifico domenica scorsa 11 dicembre. L’arrivo della capsula è stato seguito in una lunga diretta dall’agenzia spaziale ed è stata recuperata dalla Marina statunitense.
Il velivolo senza equipaggio si è schiantato sulla costa occidentale degli Stati Uniti, vicino all’isola di Guadalupe. Nelle ultime settimane, il veicolo spaziale ha fatto la storia quando ha raggiunto la sua massima distanza dalla Terra, a più di 432.000 km da casa: è la distanza più lontana che un veicolo classificato per equipaggio si sia avventurato dal nostro pianeta. Questa missione è stata un esperimento preparatorio affinché l’umanità rimettesse piede sulla superficie lunare.
La missione si svolgerà anche su Artemis II, nel 2024, promettendo di trasportare quattro membri dell’equipaggio umano. Vale la pena notare che questa prima incursione ha richiesto solo manichini e alcune attrezzature per valutare le loro condizioni dopo le altissime temperature, intorno ai 2.760ºC, che la navicella ha subito all’esterno durante la caduta. Nessuna delle apparecchiature ha subito alcun tipo di danno.
A metà del 2025, l’agenzia pianificherà Artemis III, che promette di portare la prima donna e la prima persona di colore sulla Luna: sarà la prima volta che un’agenzia americana calpesterà il satellite dal 1972. Tutti i dettagli per il trasporto dell’equipaggio umano dovrebbero emergere dai risultati di questa prima missione.
Oltre all’interesse, la NASA spiega che queste missioni sono anche un’opportunità perfetta per testare strumenti, attrezzature e tecnologie che potrebbero essere utili in un futuro viaggio con equipaggio su Marte, la prossima frontiera finale per le agenzie spaziali di tutto il mondo.