Un rapporto denuncia l’appartenenza di Apple a gruppi commerciali che “bloccano” gli sforzi per la salvaguardia dell’ambiente.
Apple è nota sul mercato per la sua immagine di sostenibilità e impegno nei confronti delle tematiche ambientali. Tuttavia, secondo un recente rapporto del Tech Transparency Project, che si propone di analizzare le azioni delle big tech legate all’ambiente, i retroscena non confermano questo marketing.
Secondo il documento, nel 2020 l’azienda faceva parte di diversi gruppi imprenditoriali che “cercano di impedire azioni contro il riscaldamento globale”, come Business Roundtable, BusinessEurope e Texas Association of Business.
La Business Roundtable, ad esempio, è stata tra i molti gruppi sostenuti dalle imprese che lo scorso anno si sono opposti alla risoluzione di bilancio statunitense da 3.500 miliardi di dollari dei Democratici, che prevedeva un piano da 150 miliardi di dollari per incentivare lo sviluppo di auto elettriche e generare più energia rinnovabile. Di fronte a ciò, il gruppo di categoria ha combattuto la legislazione sugli aumenti delle imposte sulle società.
L’Associazione delle imprese del Texas (TAB), nel frattempo, si è espressa contro “l’uso di controlli normativi ambientali che hanno l’effetto specifico di promuovere una politica energetica alternativa” in una dichiarazione del 2019, oltre ad opporsi a regolamenti più severi sull’ozono e sul metano.
“Non è chiaro come Apple, che definisce il cambiamento climatico la questione fondamentale del nostro tempo, sia in grado di conciliare la sua associazione con TAB con le sue posizioni ambientali”, ha dichiarato il Tech Transparency Project. Il gruppo ha inoltre criticato il comportamento combattivo di Apple nel contrastare le leggi volte a limitare i rifiuti elettronici.
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