Le pressioni esercitate dagli Stati Uniti avrebbero indotto Apple a interrompere alcuni dei suoi piani per l’utilizzo di tecnologia chip proveniente dalla Cina. L’azienda starebbe mettendo in stand-by il progetto di utilizzare i chip di memoria YMTC (Yangtze Memory Technologies Co.).
Secondo un rapporto di NikkeiAsia, diverse fonti vicine alla questione hanno rivelato che l’interruzione del piano arriva dopo l’ultima serie di controlli sulle esportazioni imposti dagli Stati Uniti al settore tecnologico cinese. Inoltre, la notizia è indicativa del giro di vite imposto da Washington e sta interrompendo anche la catena di approvvigionamento. In particolare, il gigante di Cupertino aveva già completato il processo di approvazione per l’utilizzo della memoria flash 3D NAND a 18 strati di YMTC e ne aveva ottenuto la certificazione prima di utilizzarla negli iPhone.
Tuttavia, all’inizio di questo mese il governo statunitense ha imposto restrizioni più severe alle esportazioni dalla Cina. È interessante notare che i chip a 128 strati di YMTC sono indietro di una o due generazioni rispetto a concorrenti come Samsung e Micron, ma sono anche più economici di circa il 20% rispetto ai principali rivali. Ora, le crescenti pressioni geopolitiche e le critiche dei legislatori statunitensi hanno apparentemente portato Apple a interrompere i suoi piani per questo accordo.
Secondo una delle fonti, “i prodotti sono stati verificati, ma non sono entrati nelle linee di produzione quando è iniziata la produzione di massa del nuovo iPhone”. Un’altra fonte ha aggiunto che “YMTC è sovvenzionata dal governo, quindi può davvero superare i prezzi dei concorrenti”. Nel frattempo, il direttore degli investimenti di Brent Fredberg Brandes Investment Partners ha dichiarato che “Apple potrebbe continuare a voler utilizzare YMTC nel mercato locale cinese. Ma per come sono impostate attualmente le normative, è molto improbabile che YMTC sia in grado di fornire in un paio d’anni il tipo di chip NAND che Apple vorrebbe”.