Apple potrebbe trovarsi di fronte a nuovi problemi con la fornitura di componenti per la produzione dei suoi smartphone a causa di una contaminazione negli stabilimenti di Western Digital e Kioxia, due dei fornitori di memorie flash per iPhone. Questo porterebbe il big tech a includere i produttori cinesi nella sua catena di approvvigionamento, secondo le voci.
Le informazioni provengono da un rapporto di Bloomberg. Secondo fonti anonime del settore, la società è in trattative con Yangtze Memory Technologies Co., con sede in Cina, per produrre campioni di memoria flash NAND per iPhone. Il produttore si aggiungerebbe all’elenco dei fornitori che attualmente include Samsung e SK Hynix.
Il sito fa notare che, se l’informazione fosse vera, l’azienda americana subirebbe un’ondata di critiche negli Stati Uniti per le sue relazioni commerciali con la Cina. La posizione neutrale del Paese asiatico sulla guerra in Ucraina ha portato a minacce da parte della Casa Bianca, un dettaglio che creerebbe problemi alle pubbliche relazioni di Apple.
Queste trattative sarebbero in una fase molto prematura, in quanto lo Yangtze “è almeno una generazione indietro” e potrebbe essere, nella migliore delle ipotesi e nel breve termine, una “seconda opzione” per Apple, come sottolinea Bloomberg. Un esempio di applicazione della tecnologia cinese sarebbe l’iPhone SE, che non appartiene alla linea di maggior richiesta.
BOE, ad esempio, è uno dei produttori responsabili della fornitura di schermi OLED per iPhone. Le trattative con Apple sono iniziate nel 2017, tuttavia le prime spedizioni di componenti sono state spedite solo nel 2020. In ogni caso, la società di Tim Cook prevede ancora di ridurre la propria dipendenza dall’industria cinese.
Apple dovrebbe lanciare l’iPhone 14 a settembre di quest’anno con grandi novità in termini di schermo e fotocamere, tuttavia, la crisi globale dei semiconduttori potrebbe far sì che l’azienda adatti la sua pianificazione e finisca per “risparmiare” nell’area hardware.