A quanto pare la Russia ha richiesto ad Apple di archiviare i dati degli utenti russi in basi iCloud fisicamente situate all’interno dei confini del Paese, ma l’azienda di Cupertino si è rifiutata di ottemperare. Di conseguenza, Apple è stata multata per 2 milioni di rubli (circa 34.000 dollari) per non conformità.
Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina, i tribunali russi si sono confrontati sempre più spesso con le grandi aziende tecnologiche, prevalentemente statunitensi, su questioni di censura dei contenuti e controllo dei dati. Nel frattempo, gli Stati Uniti si sono scagliati contro le aziende cinesi che hanno sostenuto il governo russo.
Sebbene Apple non si sia conformata ai desideri della Russia, l’azienda si è dimostrata disponibile a collaborare con la Cina per realizzare qualcosa di simile a quanto richiesto.
Apple gestisce circa una dozzina di propri data center in tutto il mondo. Ce ne sono alcuni negli Stati Uniti, uno in Danimarca e alcuni in Cina. I dati di iCloud vengono archiviati in modo crittografato anche in servizi di archiviazione cloud di terze parti, come Google Cloud e Microsoft Azure.
In seguito alle modifiche apportate alle leggi locali cinesi nel 2016, Apple ospita ora tutti i dati degli utenti cinesi in data center iCloud situati in Cina e gestiti da GCBD, utilizzando in parte il servizio cloud di China Telecom, un’azienda di proprietà statale.
Sebbene Apple controlli le chiavi di crittografia dei dati e non consenta l’accesso al governo cinese, i sostenitori della privacy criticano questo meccanismo di archiviazione dell’azienda. La vicinanza geografica, secondo loro, è sufficiente a rendere più facile per il governo cinese intercettare i dati da iCloud.
Qual è la sua opinione sul rapporto tra l’archiviazione dei dati in banche fisiche e la privacy degli utenti? Siete d’accordo con la posizione di Apple? Ditecelo nei commenti!