Il sito web Reuters riporta che l’App Store continua a mettere Apple nei guai, questa volta in Russia. La Federal Antimonopoly Service (FAS) del Paese ha multato Apple per l’equivalente di 17,4 milioni di dollari perché gli sviluppatori russi sono stati costretti a utilizzare la piattaforma di pagamento in-app di Apple. Apple obbliga gli sviluppatori a utilizzare la sua piattaforma di pagamento e si prende una fetta compresa tra il 15% e il 30% degli abbonamenti e dei pagamenti in-app. Qualsiasi tentativo di eludere la piattaforma porta Apple a cacciare l’app incriminata dall’App Store, come ha fatto con Epic Games e il suo titolo di successo Fortnite.
Le azioni di Apple sono state precedentemente ritenute una violazione delle norme russe in materia di concorrenza e al gigante tecnologico è stato detto che dovrà pagare la nuova multa entro due mesi. Si potrebbe ricordare che già nell’aprile 2021 l’azienda era stata colpita da una multa di 12 milioni di dollari dalla stessa agenzia dopo aver perso una causa intentata dalla società russa di cybersicurezza Kaspersky. Nel 2018 lo sviluppatore aveva intenzione di aggiornare la sua app di controllo parentale Safe Kids, ma Apple ha bloccato l’aggiornamento perché ha rilasciato la propria funzione Screen Time in iOS 12.
Il monopolio dell’App Store potrebbe finire grazie al Digital Markets Act (DMA) dell’Unione Europea. Secondo quanto riferito, Apple sta lavorando per consentire agli utenti di iPhone, in un primo momento in Europa, il sideload delle app. Ciò significa semplicemente permettere agli utenti di scaricare le app da store iOS di terze parti. Apple sostiene che per motivi di sicurezza impedisce ai possessori di iPhone di eseguire il sideloading delle app.
Apple non ha tutti i torti, poiché il suo walled garden le consente di controllare le app installate su un iPhone. D’altra parte, le persone non amano sentirsi dire cosa mangiare, bere o mettere nel proprio corpo e molti ritengono di dover decidere autonomamente se rischiare che il proprio iPhone venga attaccato da un’app infetta da malware che contiene un trojan bancario.
Va sottolineato che Google consente agli utenti Android di caricare le app in modalità sideload e chi scrive lo ha fatto senza problemi in passato. Prima di installare app di sviluppatori di cui non si è mai sentito parlare, si consiglia di consultare la sezione dei commenti per individuare eventuali segnali di pericolo. In ogni caso, se Apple consentisse il sideloading sull’iPhone, l’azienda non sarebbe più accusata di essere un monopolio. Al momento, però, c’è solo un modo ufficiale per installare un’app su un iPhone, ovvero tramite iOS. Questo significa che gli sviluppatori devono pagare la tassa Apple sugli acquisti in-app. E a prescindere dalle multe imposte ad Apple, resta comunque più redditizio per l’azienda chiedere agli sviluppatori di pagare la tassa del 15-30%.