La Commissione europea ha multato Apple per 1,8 miliardi di euro per aver abusato della sua posizione dominante nel mercato dello streaming musicale. Apple ha contestato la multa e criticato il comportamento di Spotify, accusandolo di sfruttare l’App Store senza pagare nulla.

La Commissione europea ha inflitto oggi 04 marzo una pesante sanzione ad Apple, ammontante a 1,8 miliardi di euro, accusando l’azienda di condotta anticoncorrenziale nei confronti dei servizi di streaming musicale rivali, con Spotify al centro della disputa. Questo epilogo giunge al termine di un’indagine durata anni, sollecitata dalla denuncia di Spotify riguardo al trattamento preferenziale di Apple nei confronti del proprio servizio di musica in streaming su App Store.

La risposta di Apple non si è fatta attendere: sul proprio sito ufficiale, l’azienda ha lanciato un duro attacco contro la decisione della Commissione e le critiche mosse da Spotify. Apple enfatizza come Spotify, nonostante detenga una quota di mercato dominante dello streaming musicale europeo del 56%, non contribuisca economicamente all’ecosistema dell’App Store nonostante ne tragga ampio beneficio. Apple sottolinea di fornire a Spotify una serie di servizi gratuiti, tra cui distribuzione, API, assistenza tecnica, ma accusa Spotify di voler “riscrivere le regole dell’App Store a proprio vantaggio”.

Apple contesta le affermazioni di Spotify e della Commissione Europea, ricordando come, nonostante le accuse, Spotify sia cresciuto nel corso degli anni, sfatando la teoria di un mercato della musica digitale in stallo causato da pratiche anticoncorrenziali di Apple.

Inoltre, Apple critica la Commissione europea per aver adottato una decisione che, a suo avviso, anticipa l’applicazione del Digital Markets Act (DMA), una nuova legislazione dell’UE volta a regolamentare i mercati digitali, prima che questa entri ufficialmente in vigore. L’azienda di Cupertino sottolinea che le precedenti indagini condotte dalla Commissione negli ultimi otto anni non hanno evidenziato danni ai consumatori o comportamenti anticoncorrenziali da parte sua.

Apple conclude affermando la propria disponibilità a conformarsi al DMA dell’UE entro pochi giorni, ma rimane ferma nel considerare la multa come un tentativo della Commissione di imporre nuove regole in assenza di una legislazione concorrenziale adeguata.

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