Apple M2 Ultra: l’innovativo cuore dei nuovi MacStudio e Mac Pro, segna una svolta epocale nel campo delle CPU proprietarie, con prestazioni straordinarie e capacità di espansione senza precedenti.
In soli due anni e mezzo dal debutto delle sue CPU proprietarie, Apple ha fatto passi da gigante. L’azienda ha presentato l’M2 Ultra, il cuore dell’ultimo aggiornamento della linea di desktop MacStudio e Mac Pro, segnando un salto di prestazioni decisivo. L’M2 Ultra non è altro che due chip M2 Max fusi insieme, proprio come l’M1 Ultra aveva unito due M1 Max nello stesso pacchetto.
Su carta, l’M2 Ultra rappresenta un gigantesco balzo in avanti rispetto all’M2 Max presente nel MacBook Pro. Il numero di core è raddoppiato da 12 a 24, i core della GPU raddoppiano raggiungendo un massimo di 76 nel modello top di gamma, e la RAM supportata passa da 96 GB a 192 GB con una larghezza di banda di 800 GB/s. Questo ammontare di RAM può sembrare eccessivo per molti utenti, ma il solo sapere che esiste come opzione è sicuramente confortante. Se si considera che l’M1 era limitato a soli 16 GB di memoria unificata al suo lancio nel novembre 2020, l’upgrade è impressionante. Anche il Neural Engine, dedicato alle attività basate sull’intelligenza artificiale, ha ricevuto una spinta considerevole, promettendo prestazioni più veloci del 40% rispetto all’M2 Max.
Apple ha posto grande enfasi sulle capacità multimediali dei suoi nuovi chip, sottolineando la possibilità di gestire contemporaneamente 22 flussi 8K di filmati ProRes. Questa potenza di calcolo permetterebbe ai videomaker di completare velocemente quasi tutti i progetti di video-editing. Il Mac Pro, in particolare, è stato paragonato a sette schede Afterburner, che il Mac Pro basato su Intel utilizzava per l’accelerazione video.
Tuttavia, ciò che potrebbe davvero differenziare l’M2 Ultra dai suoi predecessori focalizzati sui laptop è il livello di espansione. Oltre alla presenza di WiFi 6e, Bluetooth 5.3 e 10Gb Ethernet integrati (il Mac Pro ne dispone del doppio), c’è anche spazio per un massimo di otto porte Thunderbolt 4 sul MacPro e sei slot PCIe gen 4. L’espansione PCI è un requisito indispensabile per qualsiasi desktop di livello professionale, e rappresenta una novità per le macchine Apple Silicon. Per penetrare il mercato delle workstation, Apple Silicon dovrà offrire agli utenti la possibilità di aggiungere schede audio di fascia alta o acceleratori 3D per il rendering di modelli complessi.
Con il lancio dell’M2 Ultra e del rinnovato Mac Pro, Apple ha completato la sua transizione, durata anni, dai chip Intel al suo silicio. L’azienda ha enfatizzato i vantaggi dei suoi chip, ma resta da vedere se riuscirà a penetrare il segmento più alto del mercato. Adesso che Apple ha concluso la sua trasformazione, gli occhi del mondo sono puntati sulle prestazioni e l’affidabilità del suo nuovo arrivato, l’M2 Ultra.