L’indagine in corso riguarda le politiche di Apple sull’App Store e potrebbe imporre all’azienda di autorizzare sistemi di pagamento di terze parti sull’iPhone.
La Commissione per la concorrenza dell’India (CCI) si sta avvicinando alla conclusione della sua indagine sull’App Store di Apple e sull’impatto delle sue politiche. Se l’organizzazione dovesse riscontrare uno squilibrio nella concorrenza di mercato, Apple potrebbe essere costretta ad autorizzare sistemi di pagamento di terze parti sull’iPhone.
L’indagine sulle politiche dell’App Store di Apple in India è in corso dal settembre 2021. Ora, come riportato da un articolo del quotidiano Economic Times of India pubblicato mercoledì 21 giugno, si prevede che le parti coinvolte nel caso saranno presto convocate per discutere i pareri.
Secondo gli esperti del settore, è probabile che le conclusioni della CCI saranno in linea con le richieste precedentemente imposte a Google. L’anno scorso, l’antitrust indiano ha costretto Google a modificare la propria politica di fatturazione, una mossa che potrebbe essere replicata con Apple.
Ciò potrebbe tradursi in un obbligo per Apple di includere metodi di pagamento di terze parti per le app e gli acquisti in-app, liberando gli sviluppatori dal pagamento di commissioni che potrebbero essere considerate abusive per l’utilizzo del sistema di Apple.
Se la CCI dovesse insistere affinché Apple permetta la coesistenza di metodi di pagamento alternativi nel suo App Store, il “giardino recintato” dell’azienda potrebbe sgretolarsi, come ha dichiarato un avvocato di Delhi all’Economic Times of India. “Ciò significherebbe che Apple dovrebbe permettere ad altri di lavorare con il suo sistema, quindi questa battaglia sarà lunga e difficile per Apple”.
Tuttavia, alcune fonti del settore sostengono che una tale politica potrebbe “danneggiare l’esperienza dell’utente”, aprendo la strada a possibili violazioni della privacy e della sicurezza. In molti Paesi, Apple impone il proprio meccanismo di pagamento per gli acquisti su iOS, imponendo agli sviluppatori di pagare commissioni fino al 30% dell’importo speso dall’utente.
Recentemente, la società ha iniziato a permettere l’utilizzo di sistemi di pagamento di terze parti in alcuni Paesi che hanno imposto nuove regole, come i Paesi Bassi e la Corea del Sud.
Al centro dell’attenzione, inoltre, c’è la possibilità di includere i negozi di app di terze parti nel sistema operativo dell’iPhone. Nonostante le voci che indicavano iOS 17 come una release più “aperta” alle proposte di terze parti, Apple non ha ancora commentato questa possibilità. L’evoluzione dell’indagine della CCI potrebbe cambiare definitivamente le carte in tavola per Apple, con possibili ripercussioni a livello globale.