Il direttore regionale di Atlanta del National Labor Relations Board (NLRB) ha concluso che Apple ha violato le leggi federali organizzando riunioni obbligatorie a porte chiuse e rilasciando dichiarazioni con messaggi antisindacali. All’inizio dell’anno, i lavoratori del negozio Apple di Cumberland Mall avevano presentato un’istanza di elezione sindacale all’NLRB con la volontà di aderire al Communications Workers of America (CWA) per poi ritirarla nel mese di maggio. Il CWA ha dunque presentato una denuncia per pratiche sindacali sleali a loro nome.
Nella denuncia il CWA ha affermato che Apple aveva tenuto delle riunioni obbligatorie con i dipendenti dell’unità di contrattazione in merito alle elezioni ed in una dichiarazione più recente inviata a Bloomberg ha affermato che questo comportamento “non è solo un’azione di distruzione del sindacato, ma anche un esempio di guerra psicologica“. Come fa notare l’agenzia di stampa, in precedenza l’NLRB aveva permesso alle aziende di richiedere ai dipendenti di partecipare a riunioni obbligatorie prima delle elezioni sindacali. Ma Jennifer Abruzzo, l’attuale consulente generale del comitato del lavoro, le considera coercitive e in violazione della legge.
L’NLRB ha dichiarato che presenterà una denuncia se Apple non si accorderà. Le denunce presentate dovranno passare al vaglio dei giudici del consiglio e le aziende potrebbero rivolgersi ai membri del consiglio del NLRB a Washington per appellarsi alle sentenze da loro emesse. In seguito, il caso potrebbe essere sottoposto a un tribunale federale.
Apple sta affrontando già un’altra denuncia da parte dell’NLRB in seguito ad una relazione presentata sempre dal CWA per conto dei lavoratori dell’azienda del World Trade Center di New York. In questo caso specifico, Apple è stata accusata di aver sorvegliato il personale, di aver limitato l’accesso ai volantini pro-sindacali e di averli costretti ad ascoltare discorsi antisindacali. Se Apple non si accorda, il 13 dicembre un giudice esaminerà il caso.