Apple ha annunciato questo martedì 19 aprile l’ampliamento del progetto di sostenibilità promosso dall’azienda con l’utilizzo di materiali riciclati nella composizione dei suoi prodotti, inserendo per la prima volta nella filiera l’oro riciclato con certificato di conformità e altri elementi di fonti affidabili.
Secondo il produttore, l’uso di tungsteno riciclato è raddoppiato negli ultimi anni e l’adozione di materiali riciclati ha raggiunto un totale del 20% nel 2021, un risultato che è il più alto raggiunto dal colosso di Cupertino dall’attuazione di pratiche sostenibili nella produzione di dispositivi come iPhone, MacBook e accessori.
Secondo le informazioni, l’anno scorso circa il 59% dell’alluminio utilizzato dall’azienda proveniva da fonti riciclate, mentre l’uso della plastica negli imballaggi ha rappresentato solo il 4% del totale, con una riduzione del 75% nell’uso di questo polimero poiché 2015.
I piani dell’azienda prevedono l’abolizione dell’uso della plastica negli imballaggi dei prodotti entro il 2025 e maggiori investimenti nel settore del riutilizzo dei materiali con l’acquisizione di attrezzature come la ‘Taz’, una macchina che utilizza un “approccio innovativo” per migliorare il recupero di materiali dal riciclo dell’elettronica tradizionale.
In un comunicato pubblicato sul sito web dell’azienda, Apple rafforza il proprio impegno per il benessere del pianeta Terra e si rivela “impegnata a prolungare la vita utile dei suoi prodotti”.
In sintesi, il colosso nordamericano rivela che prevede di essere carbon neutral lungo tutta la sua filiera e nel ciclo di vita di ogni prodotto di Apple per il suo futuro a lungo termine.
È per la sostenibilità?
Nella seconda metà del 2020, Apple ha annunciato la controversa decisione di rimuovere il caricabatterie dalla confezione dell’iPhone, misura che, secondo l’azienda, si giustifica “contribuendo a un futuro sostenibile” riducendo le dimensioni della confezione e la riduzione dei cosiddetti “rifiuti elettronici” e delle emissioni di anidride carbonica.
Nonostante l’enorme entusiasmo nel contribuire al bene del pianeta, il cambiamento proposto dal produttore potrebbe essere andato ben oltre la sostenibilità e generato risparmi di 6,5 miliardi di dollari nelle casse delle mele .
Le entrate extra sono state ottenute con una maggiore efficienza logistica (dopotutto, scatole più piccole consentono di immagazzinare più unità del prodotto) e costi di produzione ridotti.
Credi che la misura miri a un futuro sostenibile o alla riduzione dei costi? Lascia la tua opinione nei commenti!