Il veto cinese sull’uso di iPhone tra i dipendenti pubblici e il cambio di strategia di Huawei mandano in crisi i titoli di Apple e Qualcomm.
Il clima per Apple e Qualcomm si fa inclemente. Una tempesta perfetta di sfide geopolitiche e competizione tecnologica ha fatto perdere alle due aziende miliardi in termini di valore di mercato. Al centro di questo vortice, la decisione della Cina di bandire l’uso degli iPhone tra i dipendenti statali, una mossa che ha pesantemente influito sulla fiducia degli investitori.
Apple ha visto scomparire dalla sua capitalizzazione di mercato la ragguardevole cifra di 212 miliardi di dollari, con un crollo del 5,1% del prezzo delle sue azioni. Allo stesso tempo, Qualcomm, noto produttore di chipset, ha registrato un calo dell’azione del 7,2%, fermandosi a 106,4 dollari. Ma cosa sta realmente succedendo nel complesso scacchiere tecnologico mondiale?
Al centro della tempesta, vi è la decisione di Huawei, gigante della telefonia cinese, di affidarsi esclusivamente ai propri chipset Kirin a partire dal 2024. Questa scelta significa per Qualcomm la perdita di 60 milioni di ordini di silicio, una cifra vertiginosa che potrebbe tradursi in una perdita di miliardi di ricavi.
Mentre le sanzioni statunitensi contro Huawei, imposte nel 2019, avevano fatto sperare in un rallentamento dell’azienda cinese, quest’ultima ha dimostrato una notevole resilienza. Con una stima di acquisti tra i 40 e i 42 milioni di chipset Qualcomm quest’anno, Huawei sembra non mostrare segni di arresto nonostante le restrizioni. La recente produzione del Kirin 9000S per il Mate 60 Pro 5G da parte di SMIC, ha evidenziato come la volontà di Pechino sia quella di ridurre progressivamente la dipendenza dalla tecnologia statunitense.
Le mosse di Huawei non sono passate inosservate a Washington. L’amministrazione statunitense sta ora considerando di imporre ulteriori restrizioni commerciali sia a Huawei che a SMIC. Queste tensioni geopolitiche, unite alle sfide di natura tecnologica, rendono il panorama sempre più complesso per Apple e Qualcomm.
Le prossime mosse di Qualcomm saranno cruciali. Se da un lato può ancora contare sulle vendite dei suoi modem 5G, dall’altro dovrà far fronte alla decisione di Apple di progettare un modem personalizzato, previsto per il 2025. Nel frattempo, l’azienda di San Diego potrebbe trovarsi costretta a rivedere la propria strategia commerciale, cercando di offrire modelli più competitivi dal punto di vista del prezzo, anche a scapito dei margini di profitto.
La situazione tra Stati Uniti e Cina, di cui Apple e Qualcomm sono diventate involontarie pedine, sembra essere ancora lontana da una soluzione. Entrambe le aziende, simbolo dell’eccellenza tecnologica americana, si trovano ora a navigare in acque agitate, dove la geopolitica si intreccia inesorabilmente con la tecnologia.
Dopo il vergognoso ban da parte degli Stati Uniti (con tacito assenso di tutto l’occidente) questo è il minimo che poteva succedere. Siamo solo all’inizio…