Dopo anni di rumors, la Apple Car è stata definitivamente cancellata. Ecco i dettagli del veicolo che non è mai esistito, tra cui il design futuristico con interni in acciaio inossidabile, legno e vetro.
Dopo anni di fervide speculazioni e anticipazioni, il sogno di vedere un’auto elettrica con il logo della mela morsicata è stato definitivamente messo da parte. La scorsa settimana, Bloomberg ha messo fine a un decennio di voci, annunciando l’abbandono del progetto multimiliardario della Apple Car. Grazie a un’approfondita analisi di Mark Gurman di Bloomberg, emergono dettagli affascinanti su ciò che avrebbe potuto essere e i motivi dietro il fallimento di un’impresa così ambiziosa.
Nella narrazione di Gurman, vengono alla luce iniziative audaci da parte di dirigenti Apple e visioni futuristiche che avrebbero potuto rivoluzionare il modo in cui percepiamo il trasporto personale. Uno dei concetti più rivoluzionari era la completa assenza di volante o pedali, a favore di “posti a sedere da club come un aereo privato”, con un design esterno caratterizzato da lati curvi e un soffitto interamente in vetro.
Jony Ive, il designer dietro alcuni dei prodotti più iconici di Apple, immaginava un interno lussuoso, dominato da materiali quali acciaio inossidabile, legno e tessuto bianco, e insisteva affinché l’abitacolo fosse interamente bianco. La vettura, soprannominata talvolta “Bread Loaf” per il suo design unico, rimane un sogno chiuso a chiave negli uffici più protetti di Apple.
Sebbene i tentativi di Gurman di portare alla luce il design dell’Apple Car tramite intelligenza artificiale offrano uno scorcio di come avrebbe potuto apparire, il risultato finale rimane nel regno dell’immaginario. La visione di Apple per la sua auto elettrica rifletteva il desiderio dell’azienda di spingersi oltre i confini dell’innovazione, puntando a una rivoluzione nel settore automobilistico con un veicolo completamente autonomo e un design estremamente moderno.
Il progetto Apple Car rappresenta un caso di studio su come anche le aziende più innovative e capitalizzate possano incontrare ostacoli insormontabili nella realizzazione di idee radicalmente nuove. L’abbandono di questo progetto segna non solo la fine di un’era di speculazioni, ma anche un momento di riflessione sul futuro del trasporto elettrico e autonomo.