L’esclusiva innovazione del chip a 3 nm: solo la serie iPhone 15 Pro sfoggia questa avanzata tecnologia, mentre si prospetta un futuro simile per quella a 2 nm.
La nuova frontiera dell’innovazione tecnologica arriva direttamente da Apple. Tutti sappiamo che i suoi modelli di punta iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max saranno molto probabilmente gli unici smartphone del 2023 alimentati da un processore applicativo (AP) prodotto con il nodo di processo a 3 nm.
Più basso è il nodo di processo, più piccolo è il set di funzioni di un chip, consentendo l’impiego di un maggior numero di transistor. La conseguenza? Chip più potenti ed efficienti dal punto di vista energetico.
Guardando all’evoluzione dei modelli di iPhone rilasciati di recente, si evidenzia un trend di crescita costante. Nel 2019, con la serie iPhone 11, Apple utilizzava lo stesso chipset per l’intera serie: l’A13 Bionic, alimentato da 8,5 miliardi di transistor e prodotto da TSMC con un nodo a 7 nm di seconda generazione, noto come N7P. Oggi, l’iPhone 14 Pro e l’iPhone Pro Max vantano il chipset A16 Bionic, realizzato con il processo a 4 nm di TSMC, con un impressionante numero di 16 miliardi di transistor.
Tuttavia, la strada verso i chip a 3 nm non è percorribile per tutti. Con un costo di 20.000 dollari per una fetta di wafer che viene trasformata in chip a 3 nm, molti produttori di smartphone quest’anno stanno evitando questo percorso, ad eccezione di Apple. Questi produttori si aspettano che i prezzi dei wafer scendano l’anno prossimo, con l’avvio della prossima generazione di produzione a 3 nm.
Ancora più interessante, secondo quanto riportato da Wccftech, è l’anticipazione che TSMC potrebbe iniziare presto la produzione sperimentale di chip a 2 nm. Tuttavia, non è da prevedere che le unità iPhone dotate di chip a 2 nm saranno disponibili nel prossimo futuro, considerando che diverse generazioni di produzione a 3 nm precederanno questo passaggio.
Nel 2024, TSMC sposterà la produzione a 3 nm sul suo nodo di processo N3E, una mossa che dovrebbe rendere questa tecnologia più accessibile per i produttori. Tuttavia, un insider di Weibo, ha suggerito che il nodo di processo N3E a 3 nm potrebbe offrire prestazioni ridotte rispetto ai chip a 3 nm prodotti quest’anno con il nodo di processo N3B. Di norma, infatti, le prestazioni e l’efficienza energetica migliorano con ogni generazione di nodo di processo.
Apple non è l’unico grande cliente di TSMC a cercare di prenotare la produzione a 2 nm. Secondo il Commercial Times, NVIDIA, uno dei principali clienti di TSMC, sta facendo la stessa mossa. Apple rimane comunque il principale generatore di entrate di TSMC, contribuendo per il 25% al reddito lordo annuale della fonderia.
Importante notare che solo i modelli di iPhone 15 Pro adotteranno l’A17 Bionic a 3 nm. L’iPhone 15 e l’iPhone 15 Plus continueranno ad utilizzare l’ormai obsoleto chipset A16 Bionic. La serie iPhone 16, invece, dovrebbe essere la prima ad avere SoC a 3 nm che alimentano tutti e quattro i modelli. Apple, ancora una volta, sembra pronta a portare l’innovazione a un nuovo livello, nonostante le sfide.