Con gli smartphone e i tablet Android succede esattamente come con i computer: dopo un po’ che li usiamo ci rendiamo conto che non sono più scattanti come quando li abbiamo acquistati. Niente di particolarmente strano, visto che si tratta di veri e propri computer in miniatura, con l’aggravante che il numero di app installate è nella maggior parte dei casi superiore a quello dei programmi presenti sui PC.
Inoltre, con gli smartphone e i tablet è proprio il progresso tecnologico una delle cause del disordine: oggi infatti anche sui telefoni di fascia medio-bassa sono presenti fotocamere con sensore da 40 Megapixel e oltre che scatteranno sicuramente ottime immagini, ma che hanno la caratteristica di pesare anche 20 MB l’una alla massima definizione e addirittura fino a 50 MB nel formato RAW. E non parliamo poi dei video in 4K dove in media un minuto di ripresa può arrivare a occupare 400 MB di spazio. Per cui anche se abbiamo uno smartphone con 128 GB di memoria, basteranno un paio di ore di video in formato 4K per dimezzare lo spazio disponibile.
Ottimizziamo il nostro device Android
Ogni produttore di smartphone e tablet Android personalizza l’interfaccia dei propri dispositivi e molto spesso integra anche un’app specifica per fare pulizia. Negli smartphone Pixel, quelli cioè prodotti e distribuiti da Google, così come in alcuni modelli di altri produttori ma non personalizzati, è possibile accedere all’app di gestione dei file direttamente dalle Impostazioni, sotto la voce Spazio di Archiviazione/Gestisci Archiviazione.
Tutti comunque possono scaricare dal Play Store l’app Files di Google, ad oggi probabilmente la migliore per la gestione dei file e della cache, che nell’ultima versione offre veri e propri consigli su cosa è possibile eliminare, comprese le fotografie sfocate o mosse. Fino a giugno era possibile archiviare sul cloud di Google in maniera gratuita tutte le foto, liberando così spazio prezioso sul dispositivo. A partire da luglio questa possibilità rimane solo per i terminali Pixel della stessa Google, tutti gli altri dovranno o rassegnarsi a pagare una quota per Google Drive (per 100 GB servono 1,99 € al mese) oppure se clienti Amazon Prime potranno utilizzare l’app Amazon Photos che offre uno spazio di archiviazione illimitato per le foto e di 5 GB per i video.
Se poi abbiamo la fortuna di avere anche un alloggiamento per schede di memoria microSD, il consiglio è quello di sfruttarlo come archivio, in modo da alleggerire la memoria e velocizzare al massimo il dispositivo. Una delle cause dei rallentamenti per i dispositivi Android è poi la presenza di malware e adware, che nel migliore dei casi ci riempiono di pubblicità non richiesta. Per questo è meglio usare regolarmente una buona app antivirus come Malwarebytes o Avast.
Files di Google può fare tutto
1. In molti smartphone e tablet di ultima generazione l’app Files di Google è già presente tra quelle di sistema e chi ha Android 11 avrà anche a disposizione il pulsante Gestisci Archiviazione all’interno di Impostazioni/Spazio di archiviazione che permette di aprire automaticamente l’app. Anche tutti gli altri utenti Android potranno comunque scaricare senza problemi l’app Files dal Play Store.
Prima ancora di usare un’app di pulizia, è però consigliabile controllare direttamente quanta parte dello smartphone è realmente occupata. Su alcuni dispositivi meno recenti tutti questi dati si possono controllare dal menu Memoria delle Impostazioni. In ogni caso per avere le migliori prestazioni è sempre consigliabile non andare oltre l’80% di occupazione complessiva e nel caso questa percentuale fosse superata sarà necessario eliminare app e documenti non indispensabili.
Nel nostro caso i 64 GB di memoria complessiva sono occupati all’81% e visto che abbiamo già archiviato nel cloud tutte le foto e i video, possiamo prendere in considerazione la loro eliminazione. Quello che veramente influenza la capienza e le prestazioni dello smartphone sono però le app: nel nostro caso oltre 40 GB su di uno spazio disponibile di 64 GB sono sicuramente troppi. È possibile che una parte di questo spazio sia occupato dalla cache delle singole app, che in qualche caso (come con WhatsApp e Telegram) può arrivare anche a diversi GB.
Per eliminare la cache delle singole app è però meglio affidarsi a programmi di pulizia specifici, in quanto eliminando la cache “a mano” si possono perdere anche dati potenzialmente preziosi. Meglio allora disinstallare direttamente quelle app che non usiamo più da molto tempo o che non abbiamo mai usato. Consigliamo anche di controllare quali sono le app che consumano più energia da Impostazioni/Batteria, potremmo infatti scoprire che proprio quelle app che non usiamo mai sono le stesse che consumano maggiormente in background.
2. L’app Files di Google è particolarmente semplice da usare: la sezione Cancella offre da subito Suggerimenti per la pulizia molto utili, a partire dall’eliminazione dei File indesiderati, cioè quei file temporanei residui di installazioni precedenti che occupano spazio senza servire a nulla. Quindi ci verrà chiesto se vogliamo eliminare duplicati, immagini o documenti, che occupano inutilmente molto spazio. Gli altri suggerimenti di pulizia riguardano l’eliminazione delle catture di screenshot e delle stesse fotografie. Ci verrà naturalmente proposto di eliminare solo le immagini di cui sia già presente una copia sul cloud di Google Drive e che potremo perciò recuperare in ogni momento.
3. L’app Files ci consiglierà poi di eliminare le fotografie sfocate o comunque quelle non riuscite bene. Il consiglio arriva naturalmente dall’Intelligenza Artificiale e per questo motivo è sempre meglio controllare direttamente quello che stiamo eliminando. Quindi verranno elencati i file di grandi dimensioni e anche in questo caso il consiglio è quello di eliminare solo quelli che non ci interessano realmente.
Nell’ultima versione di Files è comunque presente il Cestino che permette di ripristinare eventuali file eliminati per errore entro 30 giorni, esattamente come con Windows. La sezione Sfoglia permette poi di proteggere con un codice una Cartella di sicurezza in cui archiviare immagini o file riservati.
SD Maid l’app tuttofare che automatizza le pulizie di Android
Con oltre 10 milioni di download, SD Maid è una delle più scaricate e più collaudate app di pulizia per il sistema operativo Android di Google. Il suo punto di forza è da sempre la pulizia mirata della cache delle singole app, cioè di tutti quei dati che si accumulano con il tempo per velocizzare il sistema, ma che vanno a occupare spazio potenzialmente utile.
Dopo averla avviata per la prima volta si aprirà in automatico la sezione Accesso Rapido, che consente con un solo tap di ripulire lo smartphone dai resti delle applicazioni precedentemente disinstallate e di pulire a fondo il sistema e le singole app. Prima di fare lavorare in autonomia l’app, dovremo però concedere le autorizzazioni che ci verranno richieste, a partire dall’accesso all’archivio, indispensabile per il funzionamento.
Una volta esaurita la prima scansione del sistema dovremo essere noi a decidere il da farsi soprattutto rispetto alla cache delle app. Così, per esempio, è facile che la cache del browser Chrome possa occupare anche più di 500 MB di spazio archiviando dati non indispensabili ma utili per velocizzare l’apertura delle pagine. Starà a noi decidere il da farsi e molto dipenderà da come va il dispositivo e dall’effettiva occupazione della memoria.
È chiaro che se abbiamo già più del 90% di memoria piena non potremo permetterci di dedicare 500 MB per velocizzare Chrome o Instagram. SD Maid è un’app commerciale la cui versione gratuita è comunque completa, pagando 3,69 € per SD Maid Pro avremo a disposizione altre funzioni importanti ma non indispensabili come la Pianificazione delle pulizie, le statistiche o l’individuazione di eventuali file duplicati.