APU AMD Phoenix 2: l’ultima fuga di notizie offre un’anteprima di ciò che potrebbe essere la prossima grande rivoluzione nel mondo dei processori.
Come sappiamo ogni leak diventa rapidamente virale, le speculazioni riguardanti la nuova APU AMD Phoenix 2 sono state finalmente confermate. Una recente fotografia del die, diffusa sui canali social, ha rivelato dettagli intriganti sulla prossima generazione di chip dell’azienda. L’AMD Phoenix 2, infatti, non sarà solo un semplice aggiornamento della sua linea precedente.
Il chip, con un layout audace che comprende due core Zen 4 e quattro Zen 4C, mira a posizionarsi come una soluzione alternativa e complementare ai tradizionali modelli Phoenix. La sua proiezione sul mercato sembra essere rivolta soprattutto alla fascia bassa della prestigiosa serie AMD Ryzen 7040. Questa mossa strategica dimostra come AMD voglia offrire una gamma di prodotti che possa soddisfare le esigenze di tutti i tipi di utenti, dai più esigenti ai più casual.
A prima vista, le specifiche del Ryzen 5 7540U, considerato la punta di diamante di questa sottofamiglia, mostrano sorprendenti somiglianze con il chip AMD Z1 presente nella console ROG Ally. David Huang, analista del settore, ha esaminato in profondità il die, fornendo alla comunità tecnologica una panoramica dettagliata e un’analisi delle potenzialità dei nuovi processori AMD a 4 nanometri, specificamente progettati per dispositivi compatti e mobile.
Dalla sua analisi emerge un aspetto peculiare: una generosa cache L3 condivisa tra sei core, che se paragonata ai tradizionali 8 core Zen 4 del Ryzen 7 7840U, evidenzia una composizione decisamente diversa. Ciò che veramente distingue questo chip è il suo design ibrido. Mentre Intel ha scelto di fondere due architetture completamente separate nei propri chip, AMD ha optato per un approccio più omogeneo, mantenendo una singola architettura per tutti i core.
Tuttavia, questa decisione ha le sue sfide. Anche se i core Zen4C sono notevolmente più compatti – un tentativo di massimizzare lo spazio e di ridurre la dimensione del die – ciò comporta una serie di compromessi. Questi core secondari operano a voltaggi e frequenze ridotti, il che potrebbe tradursi in una diminuzione delle prestazioni generali. Tuttavia, il lato positivo è che questi core consumano meno energia, rendendoli ideali per dispositivi come ultrabook e sistemi mobile.
La GPU delle APU Phoenix 2 rappresenta un altro compromesso, con soli 4 compute unit, rispetto alle 8 del Ryzen 5 7640U e le 12 del Ryzen 7 7840U. Questa differenza potrebbe tradursi in un divario significativo nelle prestazioni, come evidenziato dai test condotti da Huang.
Utilizzando una console portatile ibrida con APU Z1 per i suoi test, Huang ha riscontrato che il Ryzen 7 7840U ha superato il Ryzen 5 7540U del 18% nei test Cinebench R23. Ancora più sorprendente è la differenza nelle performance grafiche, con il Ryzen 7 che ha raddoppiato le prestazioni nei test 3DMark.
Tutto sommato, la direzione intrapresa da AMD con il Phoenix 2 sembra promettente. La decisione di puntare su un design ibrido potrebbe semplificare la gestione del carico di lavoro, offrendo al contempo prestazioni efficienti. E questo potrebbe essere solo l’inizio, con voci che suggeriscono ulteriori innovazioni con le imminenti APU Strix della serie Ryzen 8000.