Amazon ha presentato il suo ultimo robot di magazzino, Sparrow. L’azienda afferma che “Sparrow è il primo sistema robotico nei nostri magazzini in grado di rilevare, selezionare e gestire singoli prodotti nel nostro inventario“. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, il braccio robotico utilizza l’intelligenza artificiale e la computer vision per riconoscere e gestire milioni di articoli.
Secondo Amazon impiegando i robot nei suoi magazzini può condurre le operazioni in modo più efficiente e sicuro. Nel caso di Sparrow, l’azienda sostiene che il robot si occuperà di compiti ripetitivi, consentendo ai dipendenti di concentrare il loro tempo e le loro energie su altre cose, e aumenterà l’efficienza automatizzando una parte critica del processo di evasione. Infine l’azienda ha aggiunto che, impiegando i robot, è riuscita a creare più di 700 nuove categorie di lavoro.
Come sappiamo Amazon non ha buoni trascorsi quando si parla di condizioni per i lavoratori del magazzino, in particolare quando sono coinvolti i robot. Nel 2020, la pubblicazione Reveal del Center for Investigative Reporting ha pubblicato un rapporto che indicava che, tra il 2016 e il 2019, il tasso di infortuni gravi subiti dai dipendenti di Amazon nei magazzini automatizzati era superiore del 50% rispetto alle strutture che non utilizzano robot.
Secondo il rapporto, l’uso dei robot ha portato Amazon ad aumentare le quote di produzione dei lavoratori, richiedendo loro di scansionare fino a 400 articoli all’ora, quando in precedenza ne dovevano scansionare 100, rendendo difficoltoso stare al passo in condizioni sicure.
Ricordiamo che Amazon sta vivendo una spinta dei magazzinieri a sindacalizzare i loro posti di lavoro, dove in alcuni casi i robot stanno prendendo il sopravvento. A marzo, i lavoratori del centro di adempimento JFK8 di Staten Island hanno votato per la sindacalizzazione, diventando il primo magazzino Amazon a farlo.