Sotto la pressione dell’agenzia antitrust indiana, Google ha firmato un accordo con Amazon per consentire ai produttori partner di adottare i sistemi operativi di entrambe le società sui loro smart TV, rispettivamente Android TV e Fire TV OS. L’informazione è stata rilasciata da fonti sul sito web del Protocol questo giovedì 27 ottobre.

L’Indian Competition Commission ha pubblicato una nota per denunciare la pratica anticoncorrenziale di Google, che impediva ai produttori di smart TV di utilizzare il software di Amazon, se disponevano di una licenza Android. Ora, il gigante della vendita al dettaglio ha rivelato che TCL sarà la prima azienda a lanciare un modello con sistema operativo Fire TV. In merito a questo oggi è stata presentata la smart TV TCL CF6 con Fire TV intagrata che è disponibile in Italia a 399 euro per il modello da 50″ e 499 euro per il modello da 55″.

Come spiegato nel rapporto dei media statunitensi, Google ha richiesto ai produttori partner di firmare un documento riservato, l’Android Compatibility Commitment, che impediva alle aziende di utilizzare “alternative” di Android, come il sistema operativo Fire TV.

Se un’azienda non rispetta i termini del contratto e rilascia un prodotto con sistema operativo Fire TV, Google potrebbe revocare i diritti di utilizzo dei suoi servizi. La clausola riguarderebbe qualsiasi dispositivo – sia esso cellulare, tablet o smartwatch – nel portafoglio dell’azienda che utilizzi Android, causando gravi danni.

TCL, ad esempio, ha un ampio portafoglio di telefoni cellulari con sistema operativo Android e di televisori con Google TV. Se lanciasse un prodotto con il sistema operativo di Amazon, i suoi dispositivi perderebbero l’accesso ai Google Play Services. L’unico sistema operativo alternativo utilizzato dall’azienda cinese è Roku TV, che non dispone del nucleo Android.

Google ha cercato di difendere che lo scopo del documento era quello di evitare la frammentazione dei sistemi operativi. “Amazon ha inoltre incontrato notevoli difficoltà nel trovare partner per la produzione di smart TV con il suo sistema operativo Fire TV”, ha sostenuto la filiale indiana del grande colosso tecnologico, senza convincere la Competition Commission of India.

“Il nostro obiettivo come piattaforma è fornire esperienze software coerenti e sicure per utenti e sviluppatori, attraverso il nostro ecosistema di dispositivi partner. Se un dispositivo è incompatibile, non possiamo garantire che le applicazioni su Android funzionino in modo affidabile, il che potrebbe mettere a rischio la sicurezza degli utenti”, afferma un portavoce di Google

Il portavoce dell’azienda ha detto al Protocol che i produttori sono ancora liberi di costruire, distribuire e commercializzare qualsiasi dispositivo basato su Android, ma è necessario garantire che il software sia pienamente compatibile con l’ecosistema di Google, cosa che, secondo il rapporto, darebbe poco spazio per personalizzazioni di terze parti.

L’accordo potrebbe non essere definitivo

Per quanto l’accordo indichi che la concorrenza in questo segmento sarà più equilibrata, le persone che hanno familiarità con la questione non credono che Google – costantemente coinvolta in cause antitrust – manterrà a lungo lo scenario così favorevole per le società rivali.

“È più probabile che [Google] senta gli occhi delle autorità di regolamentazione federali sulle loro pratiche anticoncorrenziali e stiano scegliendo le battaglie in cui vogliono impegnarsi per evitare rischi inutili”, ha affermato una fonte.

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