Amazon vuole far rientrare i dipendenti in ufficio a partire dal mese di maggio per almeno tre giorni a settimana.
Secondo quanto pubblicato su in un post, a partire dal 1° maggio Amazon richiederà ai dipendenti di lavorare in ufficio almeno tre giorni alla settimana. Nel sostenere questa politica, il CEO Andy Jassy ha affermato che una modalità di lavoro ibrida “rafforzerebbe” la cultura aziendale di Amazon e porterebbe a una migliore collaborazione tra i dipendenti.
“Non è semplice riportare molte migliaia di dipendenti nei nostri uffici in tutto il mondo, quindi daremo ai team che devono svolgere questo lavoro un po’ di tempo per sviluppare un piano“, c’è scritto, nella consapevolezza che inizialmente non tutto sarà perfetto. Alcuni dipendenti sono stati assunti durante la pandemia e a causa delle varie chiusure e restrizioni non hanno avuto l’opportunità di lavorare in team, di incontrare di persona i colleghi e possiamo immaginare che abituarsi a lavorare in modo diverso possa richiedere un pò di tempo. Questo viene messo in conto dall’azienda e dai vari team ma allo stesso tempo si riconosce l’importanza di condividere di persona idee e progetti.
Poco dopo l’inizio della pandemia, Amazon aveva dichiarato che i dipendenti sarebbero tornati in ufficio nell’ottobre 2020 ma tale data è stata più volte posticipata a causa delle ondate successive del coronavirus che hanno costretto le città di tutto il mondo a chiudere i battenti.
Amazon ha visto molti dei suoi lavoratori organizzarsi in risposta alle politiche aziendali negli ultimi tempi. In particolare, c’è stato il JFK8, lo stabilimento di Staten Island che è diventato il primo centro di lavoro sindacalizzato di Amazon quando la maggioranza dei suoi lavoratori ha votato per la sindacalizzazione l’anno scorso. Ricordiamo anche che Amazon ha previsto che avrebbe licenziato più di 10.000 dipendenti in diversi settori a causa del rallentamento economico e delle incertezze per il futuro, al pari di altre grandi aziende in tutto il mondo.