Il SoC A17 Pro di Apple, una vera rivoluzione a 3 nm, sfida il dominio dei chipset con un aumento di costo minore rispetto ai concorrenti. Ma quali sono le reali implicazioni per il mercato?
Apple, con il suo A17 Pro, ha fatto un salto notevole. Si tratta infatti del primo SoC (System on Chip) prodotto a 3 nm, un risultato che pone l’azienda in una posizione di leadership nel settore. Ma cosa implica questo per il consumatore e il mercato in generale?
L’A17 Pro è il top di gamma Apple, montato esclusivamente sugli iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max. Realizzato grazie alla modernissima architettura di TSMC, questo nuovo chip rappresenta un balzo in avanti rispetto al precedente A16 Bionic. Naturalmente, un salto tecnologico di questa portata comporta costi aggiuntivi. Ma di quanto stiamo parlando?
Le ultime stime indicano un aumento del costo del 27% rispetto al modello precedente. Per mettere le cose in prospettiva, secondo Nikkei, mentre l’A16 Bionic aveva un costo per Apple di 110 dollari, l’A17 Pro si posiziona a 130 dollari al pezzo. Ciò che stupisce è la ridotta differenza di soli 20 dollari tra i due chipset, nonostante il passaggio a un avanzato processo di produzione a 3 nm.
Questo fa riflettere sulle strategie di Apple. È possibile che l’azienda, grazie alla forte domanda degli iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max, abbia potuto contare su volumi di spedizione elevati, riducendo così l’impatto dei costi.
Tuttavia, l’aspetto più intrigante emerge quando si confronta l’A17 Pro con il concorrente Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm. Quest’ultimo viene venduto ai partner della società a un prezzo di 160 dollari per unità, rendendolo più costoso dell’offerta di Apple. Ma c’è una differenza chiave: mentre Apple usa l’A17 Pro solo per i propri dispositivi, Qualcomm vende il suo chipset a diversi produttori di smartphone Android.
Questo può spiegare la differenza di prezzo, poiché Qualcomm, per assicurarsi profitti, potrebbe dover applicare un markup maggiore. Inoltre, se le voci sullo Snapdragon 8 Gen 3 risultano vere, e cioè che sarà ancor più costoso del suo predecessore, i partner di Qualcomm potrebbero trovarsi di fronte a sfide significative per mantenere i margini desiderati.
Infine, per chi desidera approfondire ulteriormente, il rapporto completo di Nikkei offre dettagli interessanti. Ad esempio, emerge che l’iPhone 15 Pro Max ha un costo complessivo di 558 dollari, con l’A17 Pro che contribuisce notevolmente all’aumento del 12% rispetto al modello precedente.