A quanto pare, i giochi del franchise Call of Duty non potranno accedere a Xbox Game Pass per anni, a causa di un accordo tra Activision e Sony.
Microsoft ha pubblicato la sua risposta alla Competition and Markets Authority (CMA), che ha espresso preoccupazione per l’accordo e ha aperto una seconda fase di indagini in quanto ha valutato che l’accordo tra il colosso tecnologico americano e Activision potrebbe ridurre la concorrenza nel Regno Unito.
Nel documento viene menzionato che c’è una clausola tra Sony e Activision che impedisce a Microsoft di aggiungere i giochi in franchising Call of Duty a Xbox Game Pass, anche se l’acquisizione viene approvata. Il periodo esatto non è menzionato, ma Microsoft afferma che l’accordo dura anni.
Microsoft ha criticato la decisione del regolatore del Regno Unito di ampliare le sue indagini, ascoltando le lamentele di Sony senza considerare altri fattori. Negli ultimi mesi la compagnia giapponese si è posizionata contro l’acquisizione, temendo di perdere il franchise di Call of Duty a favore della concorrente.
As we extend the joy and community of gaming to everyone, we are incredibly excited to welcome the fantastic teams and iconic franchises of Activision Blizzard to Team Xbox https://t.co/DVrgYS8ssB — Phil Spencer (@XboxP3) January 18, 2022
Sony ha anche citato l’importanza del franchise di Call of Duty sulle sue console, essendo ogni anno uno dei suoi giochi più venduti. La sua preoccupazione, a parte l’esclusività, è il fatto che il gioco sia accessibile sul servizio Xbox Game Pass senza costi aggiuntivi, mentre sarebbe necessario acquistarlo a prezzo pieno sulle console PlayStation.
Chiuso a gennaio per 68,7 miliardi di dollari, l’accordo tra l’editore di Call of Duty e Microsoft è il più grande del settore fino ad oggi, superando il record di 12,7 miliardi di dollari di Take-Two e Zynga.
All’inizio di questo mese, l’ente brasiliano CADE (Consiglio amministrativo per la difesa economica) ha approvato l’acquisizione da parte di Microsoft di Activision Blizzard, poco dopo l’Arabia Saudita.
