Ethereum ha completato la tanto attesa “fusione” con un metodo molto più efficiente dal punto di vista energetico per coniare nuovi token, ha twittato il cofondatore della criptovaluta Vitalik Buterin. Gli Ether non saranno più coniati tramite “proof-of-work”, che utilizza potenti computer per risolvere compiti crittografici. Saranno invece creati con metodi “proof-of-stake” che richiedono agli utenti chiamati validatori di puntare i token per avere la possibilità di approvare le transazioni e guadagnare una piccola ricompensa.
Fino ad oggi, il mining di Ethereum ha richiesto potenti banche di computer per risolvere difficili problemi matematici. Questo non solo consumava enormi quantità di energia, ma rendeva Ethereum difficile da scalare e costoso per le piccole transazioni. Inoltre, concentrava il potere nelle mani di pochi, cosa che è anatema per l’etica della decentralizzazione delle criptovalute.
Con il nuovo sistema, maggiore è la posta in gioco dei validatori, maggiore è la possibilità di vincere una ricompensa. Ma tutti ottengono almeno qualcosa, poiché tutti gli ether in staking guadagnano un interesse (circa il 5,2%), rendendo il tutto più simile all’acquisto di un’obbligazione o al deposito in banca (a parte la selvaggia volatilità del mercato, ovviamente). La puntata minima richiesta per diventare un validatore è di 32 Ether (circa 50.000 dollari al momento), anche se i singoli possono fare delle puntate in comune con validatori terzi fidati per raggiungere questo livello.
Il nome Merge deriva dal fatto che la blockchain di Ethereum si è combinata con una rete parallela che ha funzionato per quasi due anni in un test di proof-of-stake, ma è solo un passo nella trasformazione. “Dobbiamo ancora scalare, dobbiamo sistemare la privacy. Per me il Merge simboleggia la differenza tra un Ethereum in fase iniziale e l’Ethereum che abbiamo sempre voluto”, ha detto Buterin durante una festa del Merge trasmessa in livestreaming.
L’Ether ha iniziato la giornata in rialzo, ma è poi sceso di qualche punto percentuale rispetto a ieri. Resta da vedere se il Merge sarà all’altezza della sua promessa di trasformare la criptovaluta, poiché ci sono ancora molte domande sulla regolamentazione, sulle biforcazioni di Ethereum e altro ancora. C’è anche il rischio di truffe (come sempre nelle criptovalute), con il rischio che le transazioni della vecchia catena vengano copiate nella nuova, tra le altre cose.