Oggi siamo a valutare questo device linux che promette di porsi a metà strada tra il classico tablet stile iPad di Apple e i pc convertibili 2 in 1 stile Surface di Microsoft. Di fatto ci troviamo davanti ad un tablet con tastiera separata (accessorio opzionale che ci è stato fornito per questa prova) con caratteristiche hardware di tutto rispetto.
Eccole riepilogate:
- Dimensioni: 243,5 x 178 x 6,7 mm per circa 500gr di peso
- Display AMOLED e Multi-Touch da 11 pollici – 2368*1728 pixel, 266 pixel per pollice (ppi) – 100000:1 Contrasto ultra elevato
- CPU: UNISOC Tiger T7510, chipset a 8 core con 4 core Cortex-A75 con clock a 2,0 GHz e 4 core Cortex-A55 con clock a 1,8 GHz
- Memoria RAM: 8 GB LPDDR4
- Memoria interna 256GB
- Slot microSD
- Fotocamera posteriore da 16 megapixel e frontale da 8 megapixel
- Wi-Fi dual band 2.4G/5G
- Bluetooth 5.0
- GPS
- Interfaccia USB-C
- Batteria da 8000 mAh
- In dotazione viene fornita una matita con sensore di pressione
- Opzionalmente è disponibile una tastiera
A primo impatto la cosa che colpisce subito è che il tablet viene fornito con una comoda custodia a libro che può sorreggerlo anche verticalmente e con in alto lo spazio apposito per riporre la penna che si attacca al device magneticamente. Anche la custodia è attaccata al tablet magneticamente e staccandola il design è moderno e veramente ben fatto, ricorda molto un iPad recente con il retro lucido (e logo al centro) e i bordi squadrati in alluminio satinato.
Prendendo la tastiera invece la cosa che colpisce subito è il peso, veramente eccessivo, di contro va segnalato l’ottima fattura dei tasti, del touchpad e la presenza di un comodissimo supporto posteriore (stile surface) per posizionare come meglio crediamo il tablet.
Passiamo ora a quella che sarà la vera nota dolente del progetto: il sistema operativo. Questo software su base linux denominato JingOS nasce con l’ardua ambizione di unire l’esperienza mobile a quella desktop rendendo possibile eseguire sia app android che app linux.
Già dalla primissima accensione, però, iniziano i problemi nell’utilizzo di questo sistema; infatti una volta eseguite le configurazioni di base (connessione wi-fi e poco altro) scaricare i semplicissimi aggiornamenti di sistema, che dovrebbero essere la linfa vitale di un progetto del genere, diventa un incubo e tra connessione che viene inspiegabilmente persa con il server e device che quando va in stanby blocca il processo di aggiornamento occorre una marea di tentativi prima di riuscire nell’intento.
Una volta finalmente riuscito ad avere il dispositivo pronto noto un interfaccia grafica carina e pulita nel classico stile so da dispositivo mobile e, infatti, mi accingo ad usare il device proprio come se fosse un classico tablet: youtube, le classice app, ecc… E… Niente… sono di nuovo fermo perché mancano tutte quelle accortezze oggi presenti su qualsiasi tablet da poche centinaia di euro: ci sono pochissime app nello store e molte sconosciute o obsolete, mentre guardi un video su qualche piattaforma il dispositivo non si accorge di questo tipo di utilizzo e continua a mandare in stand-by il sistema, la semplice navigazione su internet crasha continuamente obbligandoti a riavviare il dispositivo, ecc… Provo quindi ad usare il dispositivo con app linux come se fosse un personal computer ma spesso le applicazioni si adattano alla risoluzione del display e alcuni tasti diventano veramente impossibili da cliccare per quanto sono piccoli.
Questi problemi, uniti ad altri incontrati, sinceramente mi hanno fatto desistere da un utilizzo più intensivo necessario per una recensione più completa ma i continui fallimenti su ogni operazione provata mi ha sinceramente demoralizzato e non mi sono spinto in un utilizzo più avanzato. Da aggiungere a tutto questo c’è una batteria che non dura praticamente niente costringe ad un utilizzo quasi costante con il cavo del caricabatterie attaccato.
Quanto sopra è veramente un peccato perché usando il device se ne apprezza la bontà dell’hardware a disposizione: l’audio è buono, il display ha bei colori e un’ottima nitidezza, le gesture sul touchpad sono comodissime e funzionano benissimo.
CONCLUSIONI
Mi sentirei di consigliare questo prodotto solamente ed esclusivamente a chi è del mestiere, con un ottima conoscenza dell’ambiente linux e con la voglia di dare un contributo a sviluppare questo progetto. Di contro, non lo consiglieri al classico utente tablet android/iPad o pc perché nonostante l’apprezzabile e arduo obiettivo di mettere a disposizione di tutti entrambe le piattaforme su un unico dispositivo al momento non è raggiunto, o almeno non è raggiunto in modo semplice ma occorre saper “smanettare” per poter cercare di raggiungerlo. In due parole: con poche centinaia di € si può comprare un tablet qualsiasi che ti permette di fare molto di più di JingPad.
Ad onor del vero va segnalato che, essendo di fronte ad un software open-source e ad un progetto giovanissimo con una community che è già di notevoli dimensioni c’è da aspettarsi (e sperarsi) un upgrade costante nel tempo che probabilmente andrà a risolvere o mitigare gran parte dei bug o difficoltà che abbiamo riscontrato in questo dispositivo.
Per concludere parliamo del prezzo che purtroppo è veramente l’ennesima nota dolente visto che parliamo di 699 dollari per il tablet e 199 dollari per la tastiera.
Potete trovare il link al sito del produttore qui