TSMC, il gigante dei chip, aumenta i prezzi per la produzione al di fuori di Taiwan. I costi potrebbero ripercuotersi sui consumatori finali, con smartphone, console e computer più costosi.

TSMC, il più grande produttore di semiconduttori al mondo, affronta un possibile aumento dei costi di produzione dei suoi chip. L’ambiamento potrebbe influenzare i prezzi di una vasta gamma di dispositivi tecnologici, dai telefoni alle console per videogiochi e ai computer. Durante una recente conferenza stampa, l’amministratore delegato di TSMC, CC Wei, ha dichiarato che se i clienti richiedono la produzione in specifiche regioni geografiche, dovrebbero essere pronti a condividere l’onere dei costi aggiuntivi.

In risposta alla crescente richiesta di diversificazione geografica nella produzione di chip, TSMC ha già avviato discussioni con i clienti riguardo agli aumenti dei prezzi. La produzione di chip al di fuori di Taiwan, dove risiede oltre il 90% della capacità produttiva globale di semiconduttori avanzati, comporta costi più alti per l’azienda. Questi costi emergono in un contesto di “globalizzazione frammentata” dove i costi “saranno più elevati per tutti, compresi TSMC, i nostri clienti e i nostri concorrenti”, come sottolineato da Wei.

TSMC sta espandendo la sua presenza globale con impianti in Giappone e diversi nuovi stabilimenti in Arizona, il primo dei quali è già operativo e dovrebbe raggiungere la piena produzione entro quest’anno. La compagnia ha inoltre pianificato la costruzione di un impianto in Germania e, recentemente, ha ricevuto un finanziamento di 6,6 miliardi di dollari dal governo statunitense come parte del CHIPS Act. Questo piano mira a rafforzare la produzione di semiconduttori negli USA e, in cambio, TSMC ha promesso di aumentare gli investimenti nel paese di 25 miliardi di dollari, portandoli a un totale di 65 miliardi di dollari. L’azienda prevede anche di costruire un terzo impianto negli USA entro la fine del decennio e di iniziare la produzione di chip a 2 nm entro il 2028.

Nonostante gli investimenti e l’espansione, TSMC anticipa un aumento dei costi di produzione anche a Taiwan, dovuto a fattori come l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e l’impatto di recenti eventi naturali come terremoti. Tutti fattori che potrebbero ridurre la redditività dell’azienda e aumentare i costi di produzione, soprattutto per i suoi chip a 3 nm più avanzati.

Importanti clienti di TSMC come AMD, Apple, NVIDIA e Qualcomm, che dipendono dall’azienda per la fornitura di semiconduttori, potrebbero subire un incremento nei costi di produzione se decidessero di acquistare chip prodotti negli stabilimenti di TSMC situati negli Stati Uniti, in Giappone o in Germania. Tale aumento potrebbe riflettersi sui prezzi finali dei dispositivi, influenzando così i consumatori globali. La questione rimane: chi assorbirà il costo di questi aumenti? Saranno i produttori a mantenere i margini di profitto a spese dei consumatori?

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