Nonostante l’aumento degli ordini del Huawei Kirin 9000S, il gigante cinese dei semiconduttori SMIC affronta difficoltà economiche e concorrenza intensa

SMIC, il maggiore produttore cinese di semiconduttori, ha recentemente registrato una drastica riduzione dei propri profitti, attestandosi su un calo dell’80% nel terzo trimestre dell’anno corrente. Questa flessione rappresenta il più significativo declino del reddito trimestrale dell’azienda dal 2019, quando aveva registrato una diminuzione del 64%. Sebbene l’incremento degli ordini del chip Kirin 9000S avrebbe potuto suggerire un trend positivo, i dati finanziari rivelano una realtà diversa.

Nonostante un fatturato totale che ha superato 1,621 miliardi di dollari, il profitto netto di SMIC si è fermato a 93,98 milioni di dollari. Queste cifre mettono in luce le sfide che l’azienda deve ancora affrontare per raggiungere livelli di profitto comparabili a quelli di concorrenti come Samsung. In questo contesto, i controlli sulle esportazioni imposti dagli Stati Uniti rappresentano un ulteriore ostacolo per il produttore di chip.

Oltre al Kirin 9000S, utilizzato nella serie Huawei Mate 60, SMIC è coinvolta nella produzione di semiconduttori per una varietà di altri settori, tra cui quello automotive. Tuttavia, il mercato ha assistito a un’inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, con una saturazione delle scorte di chip. Dopo tre anni di carenza, l’accumulo di magazzino ha portato a una riduzione della domanda di componenti, causando un impatto negativo sulle finanze di SMIC, come riportato dalla CNBC.

Il mercato cinese ha mostrato segni di ripresa, con una riduzione delle scorte e un ritorno a livelli più sostenibili. Tuttavia, le scorte di clienti americani ed europei rimangono a livelli storicamente elevati, aggiungendo complessità al panorama globale.

La situazione di Huawei, uno dei principali clienti di SMIC, rimane incerta. Attualmente, il Kirin 9000S è prodotto con un processo a 7 nm. Per rimanere competitivo, Huawei dovrà passare a processi produttivi più avanzati per i suoi futuri SoC Kirin, con i 5 nm che rappresentano la scelta più logica.

Nonostante una potenziale transizione a processi più avanzati possa aprire nuove prospettive finanziarie per SMIC, la mancanza di una base di clienti più ampia limita le potenzialità di crescita delle sue entrate. Tuttavia, secondo le stime di Huawei, entro il 2024 potrebbero essere spediti 100 milioni di smartphone, molti dei quali potrebbero essere equipaggiati con chipset Kirin prodotti da SMIC. Questo scenario offre un barlume di speranza per il futuro economico dell’azienda.

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