In un contesto in cui l’azienda è sotto la lente d’ingrandimento della Federal Trade Commission, Amazon annuncia la cancellazione di una tassa che avrebbe imposto sui venditori indipendenti della sua piattaforma.
Amazon ha fatto marcia indietro sulla decisione di introdurre una nuova commissione per i venditori indipendenti che utilizzano la sua piattaforma. Inizialmente prevista per entrare in vigore il 1° ottobre, la tassa avrebbe richiesto ai membri del programma Prime Seller Fulfilled di pagare una commissione aggiuntiva del 2% per ogni vendita. Tuttavia, un recente annuncio dell’azienda ha confermato che la tassa non sarà più implementata.
Quando si acquista su Amazon, ci sono due tipi di venditori: Amazon stesso e una miriade di commercianti indipendenti. Questi ultimi devono già affrontare una “commissione di riferimento” che varia dall’8% al 15% per poter vendere i loro prodotti sulla piattaforma. Il mese scorso, Amazon aveva annunciato l’aggiunta di una tassa per quei venditori che non utilizzano i servizi di consegna di Amazon.
Un portavoce di Amazon ha spiegato che la commissione aggiuntiva del 2% era destinata a “coprire i nostri costi”, ma ha aggiunto: “dopo un’attenta considerazione, abbiamo deciso di non implementare questa commissione in modo che il sentimento dei venditori legato a questa tassa non influisca sulla partecipazione al programma”. Mentre l’azienda ha sottolineato la volontà di garantire un’esperienza Prime “coerente e piacevole” per i clienti, la mancanza di ulteriori dettagli ha alimentato speculazioni.
La decisione di Amazon arriva in un momento delicato. La Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti sta per presentare una denuncia antitrust contro l’azienda, concentrando l’attenzione sul modo in cui costringe i venditori a utilizzare i suoi servizi di spedizione. In questo contesto, la revoca della nuova tassa potrebbe essere vista come un tentativo di alleggerire le tensioni e possibilmente di allontanare ulteriori azioni da parte delle autorità di regolamentazione.
È interessante notare che, mentre la decisione è stata accolta con sollievo dai commercianti indipendenti, essa solleva anche domande sul futuro delle relazioni tra Amazon e i venditori che utilizzano la sua piattaforma. La marcia indietro dell’azienda può essere interpretata in vari modi: un genuino tentativo di mantenere buone relazioni con i suoi partner commerciali o una mossa calcolata per evitare ulteriori complicazioni legali.