Il ripristino dell’app Downloader dopo accuse infondate di violazioni del DMCA è un esempio di abuso del sistema che danneggia ingiustamente sviluppatori e utenti.
La nota applicazione Downloader ha ritrovato il suo posto nel Google Play Store, dopo essere stata rimossa a causa di presunte violazioni del Digital Millennium Copyright Act (DMCA). Un fatto notevole è che le accuse provenivano da uno studio legale rappresentante di aziende televisive israeliane, le quali affermavano che il browser web integrato nell’app violava i loro diritti di copyright, poiché poteva essere utilizzato per accedere a un sito web che offriva contenuti piratati.
Sembra un eccesso di zelo, ma è la realtà: Downloader è stata punita per le potenzialità del suo browser, come se fosse responsabile di tutte le violazioni di copyright su internet. Google ha dapprima accettato queste accuse, rifiutando l’appello per il ripristino dell’app e rimuovendola il 19 maggio. Tuttavia, lo sviluppatore ha presentato una contro-notifica DMCA, dando il via a un periodo di attesa di 10 giorni lavorativi, durante il quale lo studio legale avrebbe potuto avviare un’azione legale. Nessuna azione è stata intrapresa e, dopo questo periodo, Google è stato contattato per riportare l’app sul Play Store.
Il 7 giugno, Google ha notificato che l’app non era più sospesa, ma era stata respinta a causa di un modulo di sicurezza dei dati non valido. Google sosteneva che l’app raccogliesse indirizzi email senza dichiararlo. Ciò è alquanto sorprendente, visto che l’app non ha alcuna funzionalità per raccogliere indirizzi email. Si può solo ipotizzare che Google si riferisca alla funzione di iscrizione alla mailing list del sito web, caricata di default nel browser web dell’app Downloader.
Per evitare ulteriori controversie, lo sviluppatore ha aggiornato il modulo di sicurezza dei dati, dichiarando che l’app raccoglie indirizzi email. Questo significa che Downloader è ora segnalata come un’app che raccoglie e condivide “informazioni personali”, nonostante non lo faccia in realtà.
L’8 giugno, Downloader è stata finalmente ripristinata sul Google Play Store. Sfortunatamente, l’app ha perso il 47% dei suoi utenti attivi durante i 20 giorni di assenza dal Play Store. Questa vicenda mette in luce come il DMCA può essere sfruttato in modo improprio da persone o aziende che cercano di manipolare il sistema a loro vantaggio, causando danni ingiusti agli sviluppatori e privando gli utenti di utili strumenti.