Twitter sperimenta una nuova funzione di “note sui media” per identificare i “media potenzialmente fuorvianti” generati dall’intelligenza artificiale.
Con l’aumento dell’uso di immagini e video generati dall’intelligenza artificiale su Twitter, l’azienda sta lavorando su una nuova funzionalità che potrebbe facilitare l’identificazione di “media potenzialmente fuorvianti”. Il gigante dei social media sta attualmente sperimentando una funzione che applicherà le verifiche della comunità a foto e video specifici.
Questo strumento consente ai collaboratori di Community Notes, che hanno raggiunto un punteggio sufficientemente alto, di applicare note alle immagini condivise nei tweet. Come le note sui tweet, queste etichette forniscono ulteriori informazioni e “contesto” alle immagini, potendo indicare, ad esempio, se una foto è stata creata attraverso l’IA generativa o se è stata manipolata in qualche modo.
La nuova funzione è stata progettata per combattere la diffusione virale di immagini fuorvianti. L’obiettivo di Twitter è che le note appaiano automaticamente su copie “recenti e future” della stessa immagine, anche quando vengono condivise da utenti diversi in nuovi tweet. Tuttavia, l’azienda ha ammesso che ci vorrà tempo per perfezionare il sistema di corrispondenza delle immagini. “È previsto un errore di precisione nella corrispondenza delle immagini, il che significa che non corrisponderà a tutte le immagini che sembrano apparentemente compatibili”, ha condiviso Twitter, “Lavoreremo per mettere a punto questo aspetto in modo da espandere la copertura evitando le corrispondenze errate”.
È importante notare che i precedenti di Community Notes non sono privi di problemi. Nonostante la funzione possa a volte portare a verifiche dei fatti o a smontare affermazioni false, gli stessi collaboratori di Community Note hanno sottolineato che il sistema “non è impermeabile agli errori o alla perpetuazione di idee sbagliate comuni”.
Attualmente, Twitter sta testando le note per i media solo per i tweet con una singola immagine, ma ha annunciato l’intenzione di estendere la funzione ai tweet con più immagini e video in futuro. Ma Twitter non è l’unica piattaforma alle prese con l’aumento dell’uso dell’intelligenza artificiale e generativa e la diffusione della disinformazione. Anche Google ha recentemente introdotto una funzione che permette agli utenti di tracciare la storia di un’immagine nei risultati di ricerca, un’arma in più per aiutare i ricercatori a capire se una foto è stata alterata o meno.