Twitter introduce etichette per limitare la visibilità dei tweet che violano le regole, mirando a fornire maggiore trasparenza nel processo di moderazione dei contenuti.

Twitter ha annunciato che introdurrà delle etichette per ridurre la visibilità dei tweet che violano le regole segnalate dall’azienda. La novità, rivelata la scorsa settimana, vuole fornire maggiore trasparenza nel processo di moderazione dei contenuti e supportare la politica di libertà di parola e non di portata. Gli utenti potranno visualizzare l’etichetta “Visibilità limitata: questo tweet potrebbe violare le regole di Twitter contro la condotta odiosa”. La nuova policy di Twitter, applicata ai singoli tweet e non agli account, prevede che le voci etichettate non compariranno nei risultati di ricerca, nelle raccomandazioni o nelle timeline e non saranno inserite in post pubblicitari. Tuttavia, alcuni dubbi sorgono sull’efficacia di tali etichette, in quanto potrebbero attirare l’attenzione dei lettori e spingerli a condividere gli screenshot dei tweet.

L’approccio di Musk al social network nella sua veste di nuovo proprietario ha sollevato alcune preoccupazioni in merito alla sicurezza degli utenti. La riduzione del personale nei settori della moderazione e della sicurezza ha preoccupato i critici, con alcuni che temono che la politica di Musk possa comportare una riduzione di altri dipendenti, a spese della sicurezza degli utenti.

Twitter ha ammesso che potrebbero verificarsi alcune situazioni in cui l’etichettatura dei tweet potrebbe essere fuorviante e ha detto agli autori di riportare la questione alla società per una risposta sulla portata del tweet. Inoltre, Twitter ha reso noto che la nuova politica potrebbe essere più selettiva della precedente politica, in quanto avrà un focus granulare sui tweet e non sugli account. 

La scelta del social network di limitare la visibilità dei tweet è in linea con le mosse di altri provider di servizi online, tra cui Facebook e YouTube, che stanno cercando di combattere la diffusione delle informazioni errate e delle notizie false sulla piattaforma. Molti si aspettano ulteriori iniziative di questo tipo in futuro, poiché i fornitori di servizi cercano di bilanciare l’esigenza di proteggere gli utenti dalle informazioni dannose con la necessità di garantire la libertà di parola e la libertà di espressione.

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