Gli avvocati di Apple sembrano avere un “asso nella manica” che potrebbe salvare l’azienda da una causa antitrust nel Regno Unito. Come sollevato da Apple Insider domenica 22 gennaio, un semplice termine inserito nei requisiti delle autorità di mercato europee può far sì che le indagini vengano scartate, almeno temporaneamente.

La Market and Competition Authority (CMA) del Regno Unito sta indagando su Apple (e Google) per possibili pratiche anticoncorrenziali nei browser mobile e nel cloud gaming, ma il proprietario di iPhone ha presentato un ricorso contro il processo, sostenendo che i termini dell’autorità di regolamentazione sono troppo vaghi.

L’antitrust ha emesso un Market Study Notice (o “MSN”) il 22 novembre 2022, ma secondo i legali di Apple, il CMA non ha rispettato i requisiti temporali delineati nell’avviso, che prevedeva una durata di sei mesi e uno periodo di completamento di un anno.

Una scappatoia trovata dagli esperti è l’uso del termine “shall” invece di “must”. Entrambi i verbi si traducono in “deve”, ma il primo ha un senso di possibilità e intento, mentre il secondo indica un obbligo che deve essere adempiuto.

FOSSPatents spiega che l’interpretazione di questi termini di solito genera diversi scontri legali. “Apple non è la prima a litigare sul significato di ‘deve’ né sarà l’ultima”, afferma il sito. La legge sulla concorrenza del mercato del Regno Unito richiede all’MSN di utilizzare “must” per evitare questi casi, che non sarebbero stati rispettati dalla CMA.

Se Apple dovesse dimostrare in tribunale che l’intento delle norme stabilite richiede un quadro più rigido che flessibile per le azioni della CMA, il produttore potrebbe “sfuggire” alle indagini. Il regolatore ha risposto all’appello dell’azienda informando che continuerà a difendere la sua posizione.

“Abbiamo aperto questa indagine per garantire che i consumatori britannici abbiano una scelta migliore di servizi web mobile e che gli sviluppatori britannici possano investire in contenuti e servizi mobile innovativi”, ha dichiarato l’autorità di mercato in un comunicato.

Apple è da diversi anni nel mirino delle autorità antitrust globali. Uno dei casi più famosi è l’obbligo di adottare USB-C su iPhone. Il produttore non è stato in grado di aggirare le autorità e dovrebbe sostituire la porta Lightning con il nuovo standard entro il 2024.

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